Che differenza c’è tra la rimozione dell’apparecchio fisso metallico e ceramico?
L’apparecchio in ceramica non si toglie con la stessa facilità di quello metallico. La ceramica è più fragile e toglierlo con la stessa modalità (pinza per togliere i brackets) ridurrebbe ogni attacco in tante piccole schegge che andrebbero in giro per la bocca.
Solo una cosa non cambia: il composito, cioè la colla, resta sul dente e deve essere rimosso in un secondo momento. Questo è un bene, perché vuol dire che il distacco della piastrina non rovina lo smalto del dente. A differenza dell’apparecchio metallico tuttavia, non è il composito ad essere la parte più fragile, ma è la piastrina stessa.
Avete mai visto come si taglia il vetro? Si pratica una incisione rettilinea e poi, applicando una forza, il vetro si rompe esattamente lungo la linea tracciata.
Le mie piastrine preferite, le 3M Clarity Advanced, hanno già una piccola incisione, che aiuta a centrarle sul dente quando si mettono e serve anche a toglierle senza fare schegge.
A differenza dell’apparecchio fisso metallico bisogna quindi togliere prima le legature e l’arco, liberando ogni singola piastrina.
Nel pratico come si fa? Basta posizionare l’aletta centrale della pinza apposita al centro del bracket (in verticale)
e stringere, in modo che i becchi esterni la chiudano “a libro”, facendola rompere in modo prevedibile e staccandola al contempo dal dente.
Una volta tolte le piastrine?
Come nel caso dei brackets metallici, la colla rimane sul dente e si toglie in un secondo momento.
Per non rovinare lo smalto bisogna andare per gradi: io parto con una pietra di Arkansas e tanta acqua per sgrossare, poi ripasso la stessa ma senza acqua mentre mi avvicino allo smalto. A secco si riesce bene a distinguere la colla dallo smalto.
Infine si passano due gommini per la lucidatura.
A questo punto il sorriso è quasi pronto: In questo caso specifico serve una piccola ricostruzione del margine incisale su questo dente, che è leggermente più piccolo del fratello accanto.
Questa cosa non deve stupire: spesso i denti di destra e di sinistra non sono specularmente identici ma ci sono piccole differenze, come per la mano destra e sinistra o l’occhio destro e l’occhio sinistro.
Piccole imperfezioni che ci rendono diversi dalle macchine, che volendo si possono correggere o lasciare così come sono.

Papà di Sergio e Rafael. Aiuto le persone a ritrovare il loro sorriso, sfruttando la tecnologia degli apparecchi ortodontici.