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Denti Dritti Subito – Acceledent

Funzionano Acceledent e i dispositivi a vibrazione per velocizzare l’apparecchio?

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Quarta puntata della mini serie “Denti Dritti Subito“, che ho pensato per indagare insieme sulle tecniche (e le bufale) per avere i denti dritti in poco tempo.

Acceledent (Orthoaccel Technology) e VPro5 (Propel) sono dispositivi progettati per velocizzare il trattamento con l’apparecchio.

É facile entusiasmarsi quando nuove tecnologie vengono incontro al nostro desiderio di avere i denti dritti in poco tempo.

Mi riferisco ad Acceledent, a VPro5 di Propel e altri simili, dispositivi vibranti che si tengono tra i denti per 20 minuti al giorno.

Come funziona Acceledent?

Secondo i produttori la vibrazione stimola il metabolismo, e i denti si spostano più rapidamente, e senza dolore.

Le recensioni dei pazienti sul web sono positive, ma si tratta di impressioni personali, che possono essere influenzate da tanti fattori (in perfetta buona fede)

Le opinioni dei colleghi dentisti sono discordanti tra chi è scettico e chi ha abbracciato la novità con entusiasmo.

Ci possiamo fidare di questa promessa?

La letteratura scientifica non è ottimista e la maggior parte delle ricerche cliniche non ha rilevato vantaggi nell’uso di questi dispositivi.

Ti cito un articolo uscito sull’American Journal of Orthodontics (tra le più prestigiose riviste nel settore) portato avanti da 3 università, in cui hanno preso 81 pazienti, a 29 (circa ⅓) hanno consegnato il dispositivo, a 25 uno finto tipo placebo e ai restanti non hanno dato nulla.

Nè i dentisti nè i ricercatori, che hanno fatto le misurazioni, sapevano chi aveva il dispositivo e chi no.

In questo modo i risultati non sono stati influenzati dalle opinioni personali. E cosa hanno visto? Che non ci sono state differenze tra i pazienti.

Ricerche in condizioni di laboratorio

Tuttavia ci sono esperimenti in laboratorio che hanno dato risultati positivi, ma sembra che ci sia un paradosso con il processo di infiammazione, che è alla base dello spostamento ortodontico dei denti.

Infatti, le vibrazioni esaltano questo fenomeno ma solo se è già in atto, mentre lo inibiscono se non è ancora presente.

Nella prima ricerca che ho citato, però, hanno consegnato il dispositivo da subito, quando ancora l’apparecchio non aveva innescato questo processo.

Conclusioni?

Penso che sia prematuro giudicare questa tecnologia, che ha delle potenzialità, ma ci sono ancora delle cose da chiarire e aspettiamo i risultati delle prossime ricerche. Su un punto c’è accordo: non sono dispositivi pericolosi, non provocano danni alla salute dei denti e delle gengive. 

Chissà, magari tra qualche anno dovrò modificare il test che ho preparato per prevedere la durata del trattamento con l’apparecchio fisso, che puoi trovare qui:

E’ un gioco e non sostituisce una diagnosi ma ci azzecca abbastanza.

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